Il secondo libro di Scurati su Mussolini, “L’uomo della Provvidenza” è di più faticosa lettura rispetto al primo, ma questo fatto non ne inficia per nulla il valore.
Questo secondo libro è meno letterario del primo, ma più denso di documentazione di discorsi parlamentari, di note di polizia, di indicazioni programmatiche. Per cui più difficile.
Assolutamente strabiliante, comunque, tanto quanto il primo per i contenuti drammatici e inquietanti. In questo forse, si assiste ad una violenza fisica minore, ma in compenso si percepisce una determinazione dittatoriale ed uno sfoggio di potere assoluto, che stupiscono e imbarazzano.
Primo fra tutti momenti più critici, la seduta in Parlamento per la decretazione della fine dello stesso.
Il resoconto ha dell’incredibile: la assemblea ebbe i toni della normale amministrazione, della seduta di routine, dove i pochi oppositori, ormai terrorizzati e rassegnati, non fecero sentire nemmeno la propria voce, se si eccettua il modesto intervento di Giovanni Giolitti che si limitò a fare osservare che quanto si stava decidendo, era contrario allo Statuto Albertino.
Ancora più imbarazzante e dolorosa la narrazione delle nefandezze che a cuor leggero il nostro paese ha inflitto alle popolazioni nomadi del sud della Libia.
Due nomi, che riassumono tutto: Pietro Badoglio (l’eroe di Vittorio Veneto e il responsabile di Caporetto….) governatore di Tripolitania e Cirenaica ed il Generale Rodolfo Graziani, incaricato della direzione delle operazioni.
Una sola parola: iprite. Gas tossico, odore di mostarda, proibito dalla convenzione di Ginevra del 1925, firmata anche dal governo italiano, usato contro i civili delle popolazioni libiche, tramite bombardamento aereo.
Deportazione delle popolazioni nomadi del sud, campi di concentramento.
Non penso ci sia altro da aggiungere.
Se non vergognarsi, per i secoli a venire.
E magari fare studiare in tutti i licei Italiani la storia del ‘900 che viene soltanto sfiorata negli ultimi mesi di scuola, dopo gli anni passati a spaccare il capello in quattro su temi assolutamente meno coinvolgenti.
Interessante, ma doloroso e oltremodo imbarazzante.
Mr, Maturin
Ho letto entrambi gli “M”, ma credo che la loro lettura debba essere possibilmente preceduta o completata da “Il tempo migliore della nostra vita” che trovo sia l’opera più interessante e ricca dello stesso autore.