Jean Rhys “Io una volta abitavo qui”

io.pngicona-voto-asino2icona-voto-asino2Jean Rhys è una figura piuttosto tormentata. Nata in Dominica, va a studiare a Londra e poi continua la sua vita da bohémienne a Parigi. Non ha successo nella carriera di attrice e poi si dedica alla scrittura, dove pure non riesce a sfondare nonostante l’aiuto dell’amico Ford Madox Ford. Quando sembra sparita dal mondo, e molti la credono addirittura morta, nel 1966, a ormai 76 anni,  arriva al successo con Il grande mare dei sargassi. Successo tardivo che poco la aiuterà a dare serenità a una vita travagliata, e morirà 13 anni dopo distrutta dall’alcoolismo.

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Jack London “Il vagabondo delle stelle”

londonL’ultimo libro di Jack London, scritto a 39 anni nel 1915,  l’anno prima della morte, rivela soprattutto una straordinaria capacità di raccontare. Raccontare tutto, quello che ha vissuto direttamente, quello di cui ha letto e quello che ha immaginato.

Questa opera ha due temi portanti, la denuncia dell’assurdità della pena di morte praticata negli Stati Uniti, e il primato dell’anima sul corpo: l’anima non muore e questo consente all’Autore di spaziare in lungo e in largo nel tempo e nello spazio.

Dopo aver costruito una storia, anche credibile pur se non quella principale, attorno a un personaggio autobiografico, London ci affascina con i suoi racconti, con personaggi ed episodi dell’ottocento francese con i suoi duelli, della corsa all’oro in California, dei naufragi della nave in cui l’alter ego di Jack, novello Robinson, riesce a sopravvivere, e molti altri, fra cui  memorabile il racconto della condanna a morte di Gesù e del personaggio di Ponzio Pilato.

Ciò che ho trovato  stupefacente è che, pur raccontando storie che si sono già sentite e  di cui si conosce o si può agevolmente immaginare la conclusione, si venga presi dal racconto, dalla personalità dei personaggi, al punto da non riuscire a staccarsene fino alla fine.

Un altro aspetto che mi ha colpito è la “modernità” di London, che riesce a scrivere di tutto con un linguaggio fresco, coinvolgente e immediato, scrive di cose che conosce, che conosce bene.

Se fosse vissuto cent’anni più tardi avrebbe potuto scrivere racconti fantastici sulla seconda guerra mondiale, sul Vietnam, sulla relatività o su qualsiasi evento del ventesimo secolo.

Personalmente conoscevo Jack London soprattutto per Martin Eden e mi sembrava già un grande:  quello che ho trovato strano è che, avendone parlato con diverse persone, ho scoperto che molti lo considerano soprattutto uno scrittore di libri per ragazzi….

Silver 3