( recensione v.m. 18 ovvero Moravia nel XXI secolo )
A volte ci casco: recensioni ottime, uso e abuso della parola capolavoro ( però il Domenicale del 24 Ore l’ha stroncato, avrei dovuto fidarmi ), autore giovane, romanzo generazionale… Va bene, proviamoci.
Si comincia subito con una provocazione a buon mercato: il padre afferma in presenza del figlio dodicenne che i pompini ( chiedo scusa ) sono” una delle meraviglie del cosmo “. La madre si mostra scandalizzata ( ” non davanti al bambino! ” ), ma mette in pratica, e meno di mezza pagina dopo ne fa uno ( richiedo scusa ) al miglior amico del padre, col bambino che naturalmente li spia. Da questo trauma iniziale si dipana per i successivi 25 anni fra Parigi e Milano la vita di Libero ( anche nella scelta del nome c’è un po’ di ruffianeria ). Ovviamente col sesso che fa la parte del leone. Libero è nato nel 1963, mentre Missiroli è del 1981, dunque racconta di anni che non ha vissuto personalmente ma forse gli serviva per dare al suo Libero l’opportunità di un fugace incontro diretto con un uomo che, assieme ai pompini ( scusate, scusate ) è stato determinante per la sua vita: Jean-Paul Sartre ( e indirettamente Camus, l’esistenzialismo francese ecc. ). In un romanzo di formazione è normale che il mondo venga visto con gli occhi del protagonista, e che questi si ritenga una personalità unica; ma qui è il mondo a vedere il protagonista come una personalità unica. Tutto ruota intorno a lui, donne bellissime se lo contendono, personaggi eccezionali vogliono la sua compagnia e vogliono condividere con lui pensieri profondi. In questo libro tutto è enfatico, direi quasi infantile e fumettistico: i sentimenti sono un tanto al chilo. Eppure c’è molto – moltissimo – sesso ma non c’è erotismo, ci sono molti sentimenti ma non c’è emozione, i personaggi vorrebbero essere fuori del comune ma non acquistano profondità. L’unica figura del libro in cui c’è almeno qualche tratto di autenticità è il padre, le altre mi sono sembrate tutte false e caricaturali. Fra i personaggi principali c’è una, naturalmente bellissima, bibliotecaria, il che porta a dare grande risalto a diversi libri che acquistano importanza nella vita di Libero. Eppure anche in questo caso non vedo sincero amore per quei libri, ma un semplice calcolo.
Ormai si sarà capito che il romanzo non mi è piaciuto per nulla. Attendo pareri su questo o altri libri di Missiroli. Chiudo con una breve citazione per dare il senso del suo stile. ” Attraverso il sesso la spogliavo della sua regalità, e della sua lievità estetica. La profanavo… Ci accoppiammo su una chaise longue… ” Egregio Missiroli, si tenga pure la sua chaise longue: io resterò sulla mia banale poltrona a leggere possibilmente qualcosa di meglio.
P.S . Avete visto la copertina del libro? Io vivo in una città abbastanza piccola e, più per scherzo che seriamente, ho detto al libraio: ” Mi dia una busta, non vorrei che la gente pensasse male “. Al che lui ha risposto: ” oh, non si preoccupi, tanto è il culo di un maschio “. Risposta che si presta a svariate interpretazioni.
Tiresia