Visto che ultimamente sull’Asino sono stati recensiti diversi libri non strettamente di narrativa, segnalo questo perché mi sembra bellissima l’idea, ben chiarita dal sottotitolo Un catalogo d’autore di pregiudizi e luoghi comuni. Sono 87 brevi saggi di 3 o 4 pagine, ognuno dedicato a un pregiudizio. Io l’ho letto nel corso di 4 o 5 mesi, come credo sia giusto fare con libri di questo tipo, leggendo un capitoletto ogni tanto. Piuttosto che parlare dei singoli saggi, preferisco riportare qualche titolo, per dare un’idea generale.
Cominciamo da alcuni che hanno a che fare con i libri e la cultura: Le biblioteche sono luoghi noiosi, I giovani non leggono, Il web uccide le librerie, Con la cultura non si mangia – per questo si è scomodato addirittura il Governatore della Banca d’Italia. D’altronde, è un pregiudizio anche credere che Leggere libri ci rende migliori. Numerosi sono i pregiudizi di genere: La donna è mobile , Le donne non sanno guidare, L’uomo è cacciatore, Di mamma ce n’è una sola – non è vero neppure questo, e non solo per i recenti progressi della genetica, ma anche per la millenaria storia antropologica del genere umano. Poi ci sono quelli di tipo razziale ed economico: I clandestini sono tutti delinquenti, Gli immigrati ci rubano il lavoro, Il Sud vive alle spalle del Nord, Gli africani sono pigri, La globalizzazione accresce le diseguaglianze. Proseguiamo con quelli di generico buonsenso da conversazioni da bar: I bambini sono buoni, I politici sono tutti ladri, La televisione è superficiale, Le nostre città sono sempre meno sicure, Non c’è più religione, La democrazia è il governo del popolo – ma guarda un po’, non è vero neppure questo! E, neanche a dirlo, non poteva mancare Non ci sono più le mezze stagioni.
Naturalmente, essendo 87 saggi di autori diversi, il livello non è omogeneo. Alcuni sono brillanti e ben scritti, altri meno; alcuni sono del tutto convincenti, altri ci lasciano il sospetto che il pregiudizio qualche ragione sotto sotto ce l’abbia. Tutti però ci fanno pensare e, anche se non ci inducono a cambiare opinione, ci offrono comunque degli argomenti da tenere in considerazione. Insomma, possiamo pure tenerci il nostro pregiudizio, ma almeno sarà meglio motivato. Come ha scritto uno degli 87, un professore di archeologia, ” I pregiudizi, che sono un male, generano pensieri che affrancano “.
Come in tutti i cataloghi di questo tipo ognuno troverà degli argomenti che non ci sono e meriterebbero di esserci, ma va comunque apprezzata la fantasia dei curatori nell’individuare un così alto numero di soggetti. Gli autori sono perlopiù giornalisti e professori universitari, ma mi fa piacere dire, e non lo faccio per concessione al giovanilismo, che il saggio che a me è sembrato più bello è stato scritto da una studentessa ventiduenne non ancora laureata, Laura Cardinale, che ha smontato il pregiudizio Sei troppo giovane.
Traddles