Ganesh Ramsunmair vive a Trinidad. Il romanzo, collocato a cavallo della seconda guerra mondiale, lo coglie alla morte del padre, cui deve la sua superiore formazione scolastica.
Ganesh si sposa e dichiara di voler intraprendere la carriera dello scrittore. In realtà non scrive proprio nulla o quasi, vive alle spalle del suocero che conduce uno sgangherato ma a quanto pare lucroso emporio, e sarebbe condannato a una esistenza inconcludente se non scoprisse, quasi casualmente, di avere delle doti paranormali di guaritore (egli è cioè un “massaggiatore mistico”).
Questo segna la fortuna di Ganesh, che diviene anche uno scrittore di saggi e pamphlet assai famoso in Trinidad, fino a passare a una brillante carriera politica, culminante con la sua nomina a Membro dell’Impero britannico.
Un romanzo che non mi ha detto nulla: i protagonisti, in primo luogo Ganesh, sono rappresentati con un miscuglio di ingenuità e malizia, con ricerca di un effetto simbolico e comico insieme. La narrazione è disadorna, elementare, così come i personaggi e i fatti narrati.
Viene da chiedersi cosa ne sarebbe stato di questo libro se lo avesse scritto un europeo o un americano.
Naipaul è premio Nobel 2001, anche se da questo romanzo proprio non se ne capiscono i motivi.
Poronga