Una rozza, volgare e pure antipatica parvenu, moglie di un sordido ebreo improvvisamente arricchitosi a dismisura, dà un grande ballo per iniziare il suo ingresso e la sua scalata nell’alta società.
La grettezza, il provincialismo e la piccineria della donna sono quasi raccapriccianti; ma la figlia tredicenne, cui l’odiosa madre proibisce beffardamente anche solo una mezz’oretta di presenza al fantastico ballo, architetta la sua vendetta…
In questo piccolo libro Irène Némirovsky racconta la catastrofe con candida perfidia, e lo fa talmente bene che quasi vien pena per la detestabile poveretta.
Poronga