Che senso ha che nel 2011 un signore ultraottantenne pubblichi un piccolo libro di memorie sulla guerra in Italia fra fascisti e partigiani?
E invece quest’operazione, apparentemente tardiva e anacronistica, un senso ce l’ha, eccome, ed è di testimoniare la posizione di quelli che si trovarono a mezzo, combattuti fra la diffidenza per un regime al tramonto, subìto e mai amato, e un atavico e connaturato senso di fedeltà a quella che pur sempre restava la Patria, per quanto così male rappresentata. E che quindi rimasero così, immobili e lacerati spettatori degli eventi. Appunto, due anni senza gloria.
Terzi scrive pagine pacate, semplici e meditate, e regala una nota nuova, forse unica, nel coro delle voci che hanno narrato in tutti questi decenni quel convulso e complicato periodo.
C’è anche una postfazione di Goffredo Fofi bella assai.
Poronga