Elizabeth Strout “Mi chiamo Lucy Barton”

Lucy Barton è una giovane donna che viene ricoverata per una banale appendicite. Tuttavia il decorso post-operatorio si complica per un’infezione, il che la costringe a una degenza di nove settimane, lontana dalle sue piccole figlie, cosa che la angustia non poco.

Costretta nella sua stanza dalla quale vede la silhouette del grattacielo Chrysler (una menzione di merito per Giordano Poloni illustratore della copertina del libro, tanto semplice quanto suggestiva) a un certo punto vede irrompere inaspettatamente sua madre. Si capisce subito che le due donne hanno avuto un rapporto complicato, dominato dal silenzio e avarissimo di confidenza e di gesti affettuosi. Eppure questa donna arriva, affrontando un viaggio aereo di cui mai la figlia la avrebbe sospettata capace, e si mette lì, seduta accanto alla figlia per cinque giorni e cinque notti.

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Elizabeth Strout “Olive Kitteridge”

oliveNon condivido l’assegnazione del Pulitzer.
Prima ragione è che non si tratta di un romanzo: è un insieme di racconti piuttosto slegati, nei quali si è infilato sempre lo stesso personaggio, Olive Kitteridge, in modo molto spesso artificioso per tentare di crearne un romanzo. Per un romanzo occorrono ben più idee e ben più talento.
Le vicende narrano la scontatissima noia micidiale della provincia americana, condita con qualche evento improbabile per tenere sveglio l’affaticato lettore.
Il personaggio di Olive è detestabile e inutile: non che non si possa scrivere un romanzo dal protagonista negativo, ma almeno che sia interessante. Olive è arrogante e noiosa: ho fatto fatica a finire di leggere le sue vicende.
Si salvano due o tre racconti, crudi e realistici. Ok, ma troppo poco per imbastirci un romanzo.
La Strout, scrive abbastanza bene, tranne qualche frase roccambolesca,ma sembra una diligente ricamatrice di punto croce……non basta saper scrivere decentemente per pubblicare un romanzo, bisogna avere anche qualche idea!
I commenti di retrocopertina sono deliranti: paragonare la Strout a Hemingway e a Steinbeck li farà rivoltare nella tomba!
Mr. Maturin