Vincenzo Malinconico è un avvocato di scarsissimo successo di anni 42, piantato dalla moglie, che vive in una casa angusta e in un ancor più angusto studiolo, entrambi arredati Ikea (il che offre l’estro per una delle tante gag del libro).
Nominato difensore di ufficio di “Mimmo o’ burzone”, corre a ripassarsi in qualche modo la procedura penale…
Insomma, Malinconico è quello che oggi si direbbe uno sfigato.
E invece no: Malinconico è uno tosto, che non scende a troppi compromessi e che, alla fine, le sue belle soddisfazioni (forse pure troppe) se le toglie.
Detto così forse non è granché; ma invece il modo spigliato, fantasioso ed accattivante col quale De Silva scrive e racconta, ne fanno un libro molto migliore rispetto a quello che la sua pura trama potrebbe suggerire.
Il libro è molto piacevole e divertente e rivela un personaggio un po’ filosofo, un po’ guascone, un po’ disincantato, ma non troppo.
E poiché questo libro me ne ha fatto venire in mente uno ancora migliore, vado subito a recensire pure questo.
Poronga