Eric Ambler “La frontiera proibita”

amb.pngReduce dalla vorticosa lettura di “Viaggio nella paura”, che ho trovato vero gioiello nell’ambito delle spy stories, non avendo letto niente altro di Ambler mi sono fiondato su “La frontiera proibita”.

Delusione atroce! Quanto il primo è realistico, misurato, ricchissimo di suspense (non si riesce veramente a mollarlo…) , con addirittura qualche bella riflessione e con personaggi assolutamente credibili ed intensi, questo è soltanto rocambolesco, poco credibile, ambientato in un paese da fumetto, con personaggi macchiettistici, scienziati e laboratori da Paperopoli….

La protagonista femminile, la perfida contessa, sembra Crudelia Demon ed alla fine arriva anche la più improbabile rivoluzione che si possa immaginare.

Insomma, un bel disastro…e, in più quasi senza ritmo, occasionalmente noioso (che per un testo del genere è veramente il colmo…).

Ad un certo punto ho avuto addirittura il dubbio che fossi io a non comprendere l’ironia del testo (se per caso ce ne fosse…)…..ma francamente, non mi pare di averla colta e se ci fosse, non mi pare così arguta e immediata.

Eric Ambler…. peccato, mi era sembrato uno da leggere….qualcuno di voi ha indicazioni diverse? Qualche sua storia convincente come “Viaggio della paura”?

Mr. Maturin

Pubblicità

Eric Ambler “La maschera di Dimitros”

ambAnni ’30 del Novecento: Charles Latimer, professore di economia e giallista di successo, in vacanza a Costantinopoli, conosce un singolare personaggio, un colonnello della polizia segreta turca che gli vuole “regalare” la trama, peraltro alquanto scombiccherata, per un nuovo romanzo.

In tale frangente il colonnello viene chiamato perché è stato ritrovato nel Bosforo un cadavere pugnalato. Si pensa si tratti di un avventuriero di origine greca, Dimitros Makropulos, che ha iniziato la sua carriera uccidendo e depredando un mercante ebreo, poi scomparendo e ricomparendo in vari paesi europei (Grecia, Turchia, Francia, Bulgaria ecc.), dove si è reso protagonista di svariate malefatte.

Latimer, che accompagna il colonnello per il riconoscimento del cadavere, si appassiona alla storia di questo misterioso personaggio e, anche allo scopo di sperimentare in prima persona la parte del detective, si mette in moto per ricostruirne le vicende, molto oscure e lacunose, intraprendendo un viaggio che lo porta in giro per mezza Europa, che gli fa conoscere i più svariati personaggi utili per la ricerca, che gli fa pure correre dei rischi, cui si sottopone con serafico fatalismo.

Agnizione finale e conclusione noir.

Incoraggiato da una precedente segnalazione positiva su questo autore, ho letto “La maschera”, che è considerato il suo capolavoro, rimanendone complessivamente deluso.

Mi è parso un romanzo costruito, macchinoso, non molto avvincente e soprattutto di lunghezza sproporzionata rispetto a quello che offre. Ambler, d’altra parte, non mi sembra mostri particolari qualità di narratore.

Lo si può leggere, ma, anche nel genere, c’è molto di meglio.

Poronga

 

Eric Ambler “Viaggio nella paura”

amb.pngQuesta è una spy story veramente mozzafiato. Eric Ambler è noto, oltre che come scrittore, come sceneggiatore di molti film, fra i quali il famosissimo Topkapi. Io non avevo mai letto nulla, ma vedo che Adelphi ha già pubblicato parecchi suoi romanzi. Ha una scrittura scorrevole e coinvolgente, e almeno qui il plot è davvero avvincente. Pare che i libri e le sceneggiature di Ambler facciano pensare a Agatha Christie e a Hitchcock; a me invece per certi aspetti, senza voler fare paragoni irriverenti, ha ricordato Graham Greene; ma forse solo perché il protagonista si chiama Graham.

Siamo agli inizi del 1940, è appena scoppiata la guerra. Fra l’altro, il libro è uscito nello stesso anno, dunque è stato scritto praticamente in tempo reale. Il protagonista, Graham, non è una spia ma un ingegnere inglese che lavora nel settore degli armamenti. A Istanbul per un grosso contratto, viene coinvolto in un complotto fra i servizi segreti turchi e quelli tedeschi. Rischia più volte la vita, deve lasciare la Turchia ma nessun mezzo di trasporto è sicuro. Alla fine si imbarca su una nave italiana che viaggia da Istanbul a Genova, deve lottare per salvarsi guardandosi dai suoi compagni di viaggio, diversi dei quali non sono quello che vogliono far credere di essere. La suspense è assicurata e alla fine di ogni capitolo si resta con il fiato sospeso per un nuovo, imprevedibile colpo di scena. Insomma, è letteratura di genere, ma di alto livello.

Tiresia