Cristina Campo “Sotto falso nome”

campoRaccolta eterogenea di scritti di Cristina Campo, uno dei tanti pseudonimi con i quali si firmava Vittoria Guerrini, poetessa e traduttrice vissuta nella prima metà del Novecento, che si nutriva di letture tanto varie e ricche quanto inconsuete, e così eccola commentare libri  poco noti come ‘Il gesuita imperfetto’ di Furio Monicelli accanto a scrittori come Katherine Mansfield o Jorge Luis Borges. Ma ciò che stupisce è come ogni testo diventi specchio dell’anima della Campo che vi va cercando un viatico per un viaggio interiore mai sospeso, un vero pellegrinaggio dell’anima, ‘itinerarium mentis in veritatem’.

Cristina Campo è, infatti, una lettrice ben poco comune: colloquia con i libri che legge, vive insieme a loro, divisa tra ‘l’orrore della solitudine’ e il ’terrore della compagnia non perfetta’. E cerca nelle parole lo splendore dello stile, la sua verità: ’celebrazione di divini misteri’, ‘splendore gratuito, spreco delicato, più necessario dell’utile’, quasi come se il ‘fuoco lavorato della scrittura’ fosse una  chiave per i regni superni.

Stupende le pagine che parlano della liturgia, o di pittura e di musica, ma sempre, in ogni riga, la cosa più sfolgorante è la luce di una  ‘coscienza destissima’ che offre il proprio omaggio alla bellezza, ‘giacinto azzurro che attira col suo profumo Persefone nei regni sotterranei della conoscenza e del destino’.

la signora nilsson

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