Alfred Lansing “Endurance:l’incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud”

LansingVoglio segnalare anche agli amanti della “vera letteratura” questo resoconto della spedizione polare che effettuò Shackleton al Polo Sud nel 1914.

Andò tutto male. Non raggiunse il Polo, la nave venne stritolata dai ghiacci, i 28 uomini di equipaggio dovettero svernare sulla banchisa in condizioni impossibili, ma Shackleton, a fronte di una situazione così drammatica ed estrema non perse un solo uomo!

Questo è il suo grandissimo e riconosciuto merito. Egli fu un grandissimo esempio di leader attento e professionale. Fu prudente, ma anche estremamente coraggioso, come mostrò nella fase finale della vicenda, ma soprattutto fu in grado di fare previsioni attente, di valutare le situazioni più delicate con grande responsabilità e di risolverle con creatività ed intuito. Il tutto riuscendo a mantenere nei suoi uomini un morale alto e fiducioso nella buona riuscita del rientro in patria.

Leggendo queste vicende sembra incredibile che un pugno di uomini soli, in un continente sconfinato, senza appoggio dall’esterno , senza radio e con pochissimi strumenti abbia potuto sopravvivere e raggiungere con le sue forze la Georgia Australe (unica isola abitata a quelle latitudini), lontanissima e circondata da ogni parte dalle burrasche più tremende che si trovano sulla terra. Questi uomini avevano però una fortuna: un capo responsabile ed attento.

Colpisce la statura morale e professionale di Shackleton, in realtà non altro che un validissimo manager in grado di affrontare le difficoltà.

Credo che dovrebbe essere preso ad esempio , anche ai nostri giorni ed in ambiti diversi dal suo, sul come chi ha responsabilità dovrebbe esercitare la leadership. Vogliamo confrontarlo con la numerosa schiera di mediocri esempi della nostra contemporaneità ? Il paragone è veramente deprimente…..

Per tutte c’è una scena che non posso non citare.

La Georgia Australe è un isola molto bassa di latitudine con un lato battuto dai venti caratterizzato da alte montagne con ghicciai sconfinati. Sull’altro lato dell’isola vi erano anche a quei tempi i porti e le basi dei balenieri (unico insediamento umano a quelle latitudini, in quel periodo…), che ovviamente si rivolgevano soltanto al mare, considerando le montagne alle loro spalle un territorio trai più selvaggi e inospitali.

Bene, ve la immaginate la faccia di questi balenieri quando Shakcleton ed alcuni suoi uomini si presentarono improvvisamente, scendendo dalle montagne alle loro spalle dopo un anno di sopravvivenza sulla banchisa e qualcosa come 700 miglia di mare in tempesta su una scialuppa aperta, di pochi metri di lunghezza?

Il libro, secondo me , è ovviamente da non perdere!

Mr. Maturin

 

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