Spesso fin troppo drammatico nella sua ciclicità ineluttabile, legata alla dissoluzione del
capofamiglia schiavo dell’alcool, ma tuttavia talmente ricco di vitalità e amore per la vita da essere
alla fine quasi rassicurante.
McCourt è magistrale nella sua prosa che riesce ad esere sempre fresca ed ironica anche nei
momenti più cupi. La tragedia per lui è solo un momento della vita: riesce sempre a rialzare la testa
e a ricominciare con entusiasmo da capo. L’apoteosi di questo atteggiamento nel libro successivo
“Che paese l’America”
Mr. Maturin