“Carlo Rovelli “Helgoland”

Di Carlo Rovelli si è già scritto molto su l’Asino, ma questo ultimo libro merita di essere recensito e letto per almeno tre buone ragioni:

  • Perché in sole 200 pagine, vertiginose e affascinanti, riesce a far percepire ai non addetti (e forse anche a molti che si qualificano come esperti, qui ben bacchettati dall’Autore) una visione generale della  meccanica quantistica, come in nessun altro libro mi era capitato di vedere, nemmeno nel bellissimo “L’ordine del tempo” magistralmente recensito da Traddles.
  • Perché è un libro che più che di fisica sembra parlare di filosofia, “la prende alla larga”, ricchissimo com’è di cultura classica, illuministica, contemporanea, e sa offrire al lettore alcune citazioni fulminanti.  Eccone una di Platone, che illustra la necessità di un approccio relazionale alle idee e alle cose: “Dico dunque che ciò che per natura può agire su altro o patire anche la minima azione da parte di altro, per insignificante che esso sia, e sia pure una volta sola, questo solo si può dire veramente reale. Propongo dunque questa definizione dell’essere: che esso non sia se non azione”.
  • Perché Rovelli, pur non smentendo la sua natura un po’ “civettuola” (copyright Traddles), è straordinariamente simpatico, gli si perdonano alcune citazioni autobiografiche che in bocca a un’altro Autore sarebbero cassate come gratuitamente snobistiche (“…Avevo anch’io capelli lunghi tenuti da una fascia rossa, e da ragazzo ho cantato OM seduto a gambe incrociate proprio accanto ad Allen Ginsberg..”

Continua a leggere

Pubblicità

Carlo Rovelli “L’ordine del tempo”

rov.pngNuovo libro di Rovelli, nuovo bestseller. L’Italia ha finalmente trovato un divulgatore scientifico all’altezza di quelli internazionali, e infatti i suoi libri sono stati tradotti in molti paesi. E l’Asino si è occupato di due suoi saggi precedenti. Rispetto a Sette brevi lezioni di fisica questo libro è un po’ più impegnativo, ma anche in questo caso non si può non apprezzare lo sforzo di Rovelli di rendere se non semplici almeno intuitivamente comprensibili argomenti molto complessi. Qui poi si parla del tempo, ed è inevitabile un continuo andirivieni fra fisica e filosofia, in un serrato dialogo fra Aristotele, Newton, Leibniz, Einstein ed altri giganti del pensiero.

Come in Sette brevi lezioni anche qui Rovelli si scusa un po’ civettuolamente per essersi permesso di inserire una sola equazione ( per la verità ai miei tempi del liceo quelle con ‘ maggiore o uguale ‘ le chiamavamo disequazioni, ma non mi metto certo a discutere di matematica con uno del calibro di Rovelli ); attenzione però, c’è il trucco, perché le note sono zeppe di equazioni differenziali, spazi di Hilbert, hamiltoniane ecc. ma essendo appunto solo nelle note, sono un arricchimento per chi vuole e può ma non pregiudicano la comprensione del testo.

Continua a leggere

Carlo Rovelli ” Sette brevi lezioni di fisica “

rovelliUna buona notizia e un dubbio:  questo libro è da mesi ai primi posti delle classifiche, davanti ai soliti, spesso insignificanti, libri di successo. Il dubbio: non sarà uno di quei libri che vengono molto comprati perché di moda, ma poco letti ( i long sellers di questo genere sono come è noto, La Bibbia e Il Capitale ).

Nel fine settimana ho visto che Sette brevi lezioni di fisica è al primo posto assoluto, con distacco, sia per il Corriere che per La Repubblica che per Tuttolibri della Stampa, e così non ho resistito alla tentazione di scriverne. Pensavo che ce ne avrebbe parlato Silver 3, che ogni tanto fa escursioni nella scienza e che di Rovelli ha ottimamente recensito il ben più impegnativo La realtà non è come ci appare.

Le sette lezioni sono davvero brevi – nascono da articoli scritti per il Domenicale del Sole 24 Ore – e sono scritte in un linguaggio davvero molto chiaro, spiegano concetti difficili intermini che vogliono essere comprensibili non dico a tutti, ma almeno a un pubblico di media cultura e che sia motivato a fare un piccolo sforzo di attenzione. Alla divulgazione non si può chiedere di più: si può pretendere che renda abbastanza facili le cose complesse, ma non troppo facili. Ho visto – purtroppo credo solo in inglese – Darwin, Einstein e la meccanica quantistica spiegate con i fumetti: utili, chiari e spesso divertenti, ma anche in questo caso è necessario l’impegno del lettore. Tutto questo per dire che cosa? Che Rovelli è davvero bravissimo, che leggendo queste lezioni non sarete pronti per laurearvi in fisica, ma chiunque abbia diciamo almeno completato le medie superiori e abbia un po’ di interesse e di volontà può senz’altro leggere questo libretto e trarne beneficio ( e magari stimolo per approfondire ).

Se invece, crocianamente, siete convinti che la scienza sia una forma di sapere subalterna e che la vera cultura sia altrove, vi invito a guardarvi attorno e chiedervi in che anno siamo. Che poi, a ben vedere, anche negli anni di Croce sarebbe bastato leggersi Le due culture di Snow.

Tiresia

Carlo Rovelli “La realtà non è come ci appare”

rovelliEcco un libro che sono stato davvero contento di aver letto: un libro “divulgativo” di 230 pagine, che ha per oggetto le più avanzate teorie sull’universo – la relatività generale e la meccanica quantistica –   scritto veramente ponendo  il lettore al centro, usando un linguaggio familiare e comprensibile, denso di esempi divertenti che rendono agevole la lettura, e del tutto privo della spocchia a volte involontaria che affligge Autori che si cimentano in questo tipo d’impresa.

Carlo Rovelli prende affettuosamente per mano il lettore e riesce a scrivere un libro che si legge come un romanzo, e tuttavia, per quanto possa capirne il sottoscritto, è allo stesso tempo una narrazione rigorosa del pensiero scientifico che inizia dalla Mesopotamia nel 400 a.c. e si snoda fino ai giorni nostri.

L’Autore inizia dal pensiero dei grandi filosofi-scienziati, Leucippo, Democrito,  poi Platone, Aristotele, e ci sorprende dimostrando come le loro intuizioni fossero  straordinariamente avanzate alla luce delle successive scoperte; poi la storia si snoda attraverso il lavoro e  le scoperte dei Grandi, Galilei, Newton , Faraday, Gauss e naturalmente Einstein, ma anche attraverso la descrizione del contributo di altre figure eccezionali, meno note al pubblico, ma altrettanto fondamentali per l’avanzamento della conoscenza.

Ciò che per me è stato davvero  coinvolgente oltre che interessante è la descrizione del carattere di questi personaggi,  le interazioni fra di loro,  i tentativi, le gelosie, la competizione, e il rispetto reciproco.

Venendo ai contenuti, devo dire che tutta la parte sulla relatività è di più agevole comprensione, mentre i quanti… risultano davvero un po’ ostici. Comunque un gran bel viaggio! Fra le tante “scoperte”, una che mi ha colpito in modo particolare è contenuta nella frase:   “La realtà è relazione. Non c’è realtà, nella meccanica quantistica, senza relazione fra sistemi fisici. Non sono le cose che possono entrare in relazione, ma sono le relazioni che danno origine alla nozione di “cosa”. E più avanti: “La meccanica quantistica ci insegna a non pensare al mondo in termini di “cose” che stanno in questo o quello stato, bensì in termini di “processi”. Un passaggio è il passaggio da una interazione all’altra. “..

Beh, un po’ complicato, no? Però se pensiamo che le relazioni tra persone, società, gruppi ecc. sono da sempre alla radice di tutto quello che di buono e di cattivo succede nel mondo…. mi sembra che il tutto sia molto verosimile.

Silver 3