I numerosi contatti odierni con “Un’ombra ben presto sarai” (in qualità di amministratore del sito vedo cose che voi umani non potrete mai vedere) mi induce a parlare di un altro bel libro di questo eccellente scrittore.
Si tratta di tre blocchi di racconti dedicati il primo, fondamentalmente, alla figura paterna, il secondo alla ricostruzione storica, non so fino a che punto romanzata, dell’indipendenza argentina, il terzo al calcio.
Il gruppo che ha trovato di gran lunga più riuscito e interessante è il primo, dal quale emerge, attraverso racconti fantasiosi e rapidi, la figura di un uomo integerrimo, visceralmente antiperonista e a suo modo geniale: ingegnere meccanico si produce per esempio insieme al figlio allo smontaggio e rimontaggio di un’intera automobile, al che è dedicato uno dei racconti meglio riusciti, ossia “Meccanici”. Molto rimarchevole anche “Petrolio”.
Particolarmente felice anche, fra i racconti calcistici, l’epopea de “Il rigore più lungo del mondo” che il grande Gabo credo sarebbe stato contento di aver scritto, e il colorato “Peregrino Fernandez, el Mister”. Gli altri racconti sul tema non mi sono sembrati molto ispirati.
Fra i racconti storici mi ha colpito solo quello inserito extra-ordinem dedicato a Robespierre, gli altri parendomi più che altro di valore storiografico, e quindi pienamente godibili solo da chi conosca la storia argentina.
Soriano si conferma comunque come una penna veramente bella: funambolico e acuto, ma pure dotato di una particolare capacità di equilibrio e controllo stilistico. Insomma, uno dei migliori interpreti della letteratura sudamericana.
Poronga