E’ uscito da Stampa Alternativa, nella bella collana “Fiabesca”, un corposo volume di racconti che può felicemente aiutare a conoscere la vita di Israele attraverso la sua letteratura contemporanea. Al lettore italiano questa antologia può risultare utile per comprendere a questioni sociali tipicamente legate al mondo ebraico nel suo rapporto con Israele (i temi di ‘Aliyà, «salita», l’andata in terra d’Israele e ieridà, «discesa», l’allontanamento da Israele) ma anche suggerire utili riflessioni in relazione al tema attuale dell’immigrazione e della convivenza con lo straniero.
Fra i 18 racconti tradotti dall’ebraico ne consiglio due in particolare: Una mucca di nome Virginia che trovate a pagina 69 e l’Amico di pagina 210. Il primo è un racconto psicoanalitico che fa presagire una tragedia e invece si conclude in maniera sorprendentemente gioiosa. Il secondo è un racconto che si avvia con placida, classica grandezza e finisce in un orrore indicibile. Nel primo caso siamo di fronte ad una talentuosa e matura scrittrice già nota ai lettori italiani: Savyon Liebrecht. Nel secondo probabilmente siamo andati a incocciare in un grande scrittore dimenticato: Aharon Reuveni. Oltre a queste due gemme, ho trovato ragguardevoli anche Honiàh che trovate a pagina 28 e La spiaggia sul mare di Gerusalemme di pagina 244. Ma di certo un lettore più attento e meno selettivo di me troverà validi motivi di interesse anche nelle altre storie che compongono il volume.
G.S.
Se desideri leggere questo libro, considera di acquistarlo qui: Il mare di Gerusalemme. 18 scrittori israeliani raccontano