Teresa, che vive a Torino, passa parte delle vacanze nella masseria pugliese di famiglia. Qui, in occasione di una loro bravata, conosce tre ragazzi del luogo. Questo incontro le cambierà la vita, al punto da determinarla a vivere lì, trasformandosi in una sorta di contadina dalla forte coscienza ecologista.
Attraversano il romanzo un amore forte e un po’ primitivo, la vicinanza con una specie di setta religiosa raggruppata attorno a un guru che crede nella reincarnazione, il desiderio di un figlio che non viene, una oscura relazione fra i tre ragazzi e una ragazza dall’improbabile nome, la vita in una quasi comune agricola, l’impegno ecologista super-militante e che sfocia in immane tragedia. Anche il finale, non meno tragico, mi è sembrato forzato ed esageratamente simbolico, e quindi poco riuscito. Continua a leggere