
Leggo pochi romanzi, soprattutto se best seller. Quasi per caso ho letto “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini e dico subito che, a mio avviso, merita il successo che ha avuto e di essere letto.
La storia o, meglio, le due storie sfalsate nel tempo risultano – nonostante una eccessiva lunghezza del romanzo – piuttosto avvincenti, con un finale non banale, che convince.
La Mazzantini ha soprattutto la straordinaria capacitá di utilizzare parole e frasi in modo da farti calare sino in fondo nella scena che narra, come fosse un film (so che il film è effettivamente uscito ma non l’ho visto). E’ molto brava poi nel far rivivere, in tutta la loro assurditá, le, ormai quasi rimosse, crudeltà inferte, durante l’assedio di Sarajevo, dai serbi ai mussulmani bosniaci ed il progressivo passaggio di questi ultimi dalla festosa spensieratezza delle Olimpiadi del 1984, all’ottimismo di chi “non crede possa accadere” nonché, infine, alla battaglia quotidiana per sopravvivere ad ogni costo,magari riconquistando anche una parvenza di normalità.
Un’unica riserva. Un po’ paradossalmente, mentre i personaggi bosniaci (Gojko e Aska), per quanto apparentemente a noi lontani, risultano, a mio avviso, coinvolgenti, non altrettanto mi sono sembrati i due protagonisti adulti italiani. Gemma mi è sembrata un più convincente come mamma di un figlio lungamente atteso che non come donna alla disperata ricerca di un figlio. Forse perché ho personalmente troppa poca fantasia non ho molto “sentito” un personaggio come Diego, “fotografo di pozzanghere” !!!
Zaratustra
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