Margaret Mazzantini “Il catino di zinco”

mazzaicona-voto-asino2icona-voto-asino2icona-voto-mezzoasinoQuesto breve ma intenso romanzo ha un suo perché. La narratrice è la nipote della protagonista del romanzo, Nonna Antenora, un personaggio quasi primitivo e mitologico, la cui prorompente forza espande il racconto ad evocare non solo il marito, i figli, i nipoti, ma anche le storie dei suoi genitori e dei suoi nonni.

“Nonna” è una donna senza fronzoli, energica e sbrigativa, che in modo energico sbrigativo vive una vita normale, di normali grane e dolori privati: anche la guerra, in fondo, per lei e per la gente cui appartiene diventa un fatto privato, limitato agli effetti che essa produce sulla vita propria e dei propri cari. Continua a leggere

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Margaret Mazzantini “Venuto al mondo”

mazzaLeggo pochi romanzi, soprattutto se best seller. Quasi per caso ho letto “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini e dico subito che, a mio avviso, merita il successo che ha avuto e di essere letto.
La storia o, meglio, le due storie sfalsate nel tempo risultano – nonostante una eccessiva lunghezza  del romanzo – piuttosto avvincenti,  con un finale non banale, che convince.
La Mazzantini ha soprattutto  la straordinaria capacitá di utilizzare parole e frasi in modo da farti calare sino in fondo nella scena che narra, come fosse un film (so che il film è effettivamente uscito ma non l’ho visto). E’  molto brava poi nel far rivivere, in tutta la loro assurditá, le, ormai quasi rimosse, crudeltà inferte, durante l’assedio di Sarajevo, dai  serbi ai mussulmani bosniaci ed il progressivo passaggio di questi ultimi dalla festosa spensieratezza delle Olimpiadi del 1984, all’ottimismo di chi “non crede possa accadere” nonché, infine, alla battaglia quotidiana per sopravvivere ad ogni costo,magari riconquistando anche una parvenza di  normalità.
Un’unica riserva. Un po’ paradossalmente, mentre i personaggi bosniaci (Gojko e Aska), per quanto apparentemente a noi lontani, risultano, a mio avviso, coinvolgenti, non altrettanto mi sono sembrati i due protagonisti adulti italiani. Gemma mi è sembrata un più convincente come mamma di un figlio lungamente atteso che non come donna alla disperata ricerca di un figlio. Forse perché ho personalmente troppa poca fantasia non ho molto “sentito” un personaggio come Diego,  “fotografo di pozzanghere” !!!
Zaratustra