Morten Brask “La vita perfetta di William Sidis”

braskSpero di riuscire a trasmettere qualcosa di interessante sul libro di cui sopra, e chiedo scusa fin da ora se il risultato sarà da molti di voi giudicato insoddisfacente, ma vi prego considerare che è la prima volta che mi accingo a questo esercizio.
Questo libro non l’ho comprato, ma mi è stato regalato e raccomandato da un amico che già altre volte mi ha fornito ottimo materiale.
Edito da Iperborea, casa editrice  specializzata in autori dei paesi scandinavi, questo romanzo è opera di un giornalista danese. Su Wipikedia purtroppo sono riuscito a trovare solo il suo profilo in danese. Che io non conosco.
L’ho letto assai rapidamente, molto attratto sin da prima di cominciarlo dal fatto che il romanzo si ispirava ad una storia vera.
William, figlio di emigrati ucraini (al tempo l’Ucraina faceva parte dell’impero Russo ) , nasce a New York alla fine del XIX secolo. Il padre è uno psicologo, la madre è laureata in medicina. Entrambi ebrei, hanno lasciato il loro paese alla ricerca della libertà e di una vita migliore.
Quattro momenti della vita di William vengono sin dai primi capitoli narrati, in una alternanza più o meno regolare, alternanza che a me non ha dato fastidio. Ovviamente questi diversi momenti poi si uniscono per coprire l’intera esistenza di William Sidis.
Il primo capitolo è intitolato Down town Boston, 1944. William è un uomo maturo alle prese con il lavoro e le problematiche relative.
Il secondo capitolo è intitolato Harvard , 1910. William è agli albori della sua fama stellare, giovane studente.
I successivi capitoli si alternano tra Boston  e Harvard nei rispettivi anni  e finalmente qualche capitolo dopo ci ritroviamo nel 1898 a New York, con William nei primi mesi della sua particolarissima esistenza. E conosciamo Sarah , la madre, e Boris, il padre. Lui con  le sue particolari tesi educative. Lei con le sue problematiche emotive.
Infine, due capitoli dopo, conosciamo a Roxbury, ai tempi (1917) comune limitrofo di Boston, Martha, la donna amata. E con la quale William inizia il suo percorso politico, che ben poco ha a che fare con Harvard e l american dream.
Io finisco qui. Anche perché alla ricerca di notizie sull’autore ho trovato su internet recensioni che se lette prima del libro, a me avrebbero levato parte del piacere che ho avuto leggendomele nell’ordine che Brask ha stabilito.
Se volete saperne di più accomodatevi su google.
E poi sono pigro.
Zachar.
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