Nelle prime pagine di questo romanzo, il suo ultimo, ho trovato la grande Jane Austen di “Orgoglio e pregiudizio”; forse non così scintillante, ma soprattutto la definizione dei caratteri dei due protagonisti , Anne Eliott e Frederick Wentworth, è nel miglior solco.
Anne e Frederick, ventenni, si erano innamorati, ma la amica di famiglia Lady Russell (una bella impicciona) aveva persuaso la ragazza a lasciar perdere perché l’amato non aveva una adeguata posizione sociale.
Dopo otto anni Frederick torna da ricco Capitano di marina, mentre le fortune della famiglia Eliott si sono nel frattempo notevolmente ridotte causa l’insipienza del capofamiglia, uomo di molta forma ma di poca sostanza.
Anne è una ragazza saggia, seria, fiera e coraggiosa, e Frederick non le è da meno.
Riusciranno i due a superare un passato che molto li ha divisi e a coronare il loro sogno d’amore? Il punto è che per scoprire un esito che si fa via via sempre più scontato ci vorranno più di 300 pagine, nelle quali non è che succeda molto di interessante.
A. si sofferma a narrare, con sottile e simulata ironia, le maniacali fissazioni di censo della media e piccola nobiltà inglese (figuriamoci quella alta): tutto uno storcere il naso di fronte a coloro che non sono o non sono ritenuti propri pari, e una quantità di incredibili menate su chi deve passar prima dalla porta, chi sale in carrozza e chi resta piedi, chi si invita e chi no, qual è il posto assegnato a tavola, eccetera.
Sinceramente un po’ poco per tenere desta, oggi, l’attenzione del lettore.
Poronga
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