Parlando del Libro dell’inquietudine, Poronga mi ha stimolato a ripescare questo breve racconto che si impolverava da tempo fra i libri da leggere. Pessoa lo scrisse a soli 19 anni pubblicandolo con uno dei suoi tanti pseudonimi. Lo scrisse in inglese che allora e probabilmente per tutta la vita era la sua prima lingua, essendo cresciuto e avendo fatto le scuole sino a 16 anni in Sudafrica.
Qui vorrei aprire una parentesi sugli scrittori che, come Pessoa per il portoghese, scrivono splendidamente in una lingua che non è la loro lingua madre, proprio perché non lo è, e sono quindi costretti ad una particolare attenzione alle questioni lessicali che chi padroneggia una lingua sin dall’infanzia non deve prestare. Sembra paradossale, ma a volte un handicap si può tramutare in un vantaggio; purché ovviamente ci siano talento e dedizione. A chi sto pensando? Naturalmente il caso più noto è Conrad, nato russo e russofono e poi capace di scrivere in un inglese sontuoso; Nabokov addirittura ha scritto per la prima parte della sua vita in russo e poi in inglese; Kundera ha fatto altrettanto con ceco e francese. Ma per restare in casa nostra, lo stesso si può dire di Manzoni, per il quale l’italiano non era affatto la lingua madre – neppure la seconda, credo la terza – e di molti scrittori regionali cresciuti parlando dialetto e poi faticosamente impratichitisi dell’italiano, che per me è il motivo per cui molti degli scrittori che usano meglio la lingua italiana sono siciliani. E per finire, a proposito di Pessoa, non si può non ricordare il caso di Tabucchi, che si innamorò talmente di Pessoa e della sua lingua, da scrivere almeno un libro – vado a memoria, ma forse anche più di uno – direttamente in portoghese.
Torniamo a Una cena molto originale. Non posso dire molto, perché svelerei il segreto del racconto. La cena è organizzata dal buffonesco ma inquietante – anche qui o per meglio dire già qui l’inquietudine! – presidente di una bizzarra e improbabile Società Gastronomica, il genere è fra il noir e l’ horror ma con venature psicologiche di qualità. Ci sono anche dei tratti di ingenuità – dimenticavo: nella miglior tradizione di Walt Disney, che pure era appena nato, il presidente-gastronomo si chiama Prosit (!) – del resto ricordiamo che è stato scritto da uno che in termini odierni era ancora un teen-ager; ma chi è interessato a Pessoa lo leggerà con piacere. E comunque lo leggerete in mezz’ora o poco più, e non avrete buttato via il vostro tempo.
Traddles