Incoraggiato dalla positiva recensione della signora nilsson su altro titolo (“Né di Eva né di Adamo”) ho letto questo piccolo libro.
Jérome August si trova all’aeroporto e viene importunato dal classico scocciatore, invadente e petulante. Gli risponde in modo scorbutico e incostante, poi gli dice chiaro e tondo che vuol essere lasciato in pace ma non c’è verso: Textor Texel non molla, parla e parla, raccontandogli cose via via più personali, addirittura che anni prima ha violentato al cimitero una donna. E questo non è che l’inizio.
Il malcapitato si trova impigliato in una tela che lo avvolge sempre più, e in fatti che lo riguardano sempre più da vicino, vicinissimo.