Quando lessi La lucina su segnalazione della signora Nillson pensavo che fosse la mia prima lettura di Moresco. Qualche tempo dopo, aggirandomi nel caos della mia biblioteca, mi accorsi invece di aver già letto, nove anni fa, Lo sbrego, che credo sia il suo libro più famoso, metà romanzo e metà diario di letture. Me ne ero semplicemente dimenticato. Se vi viene da pensare che se si dimentica di aver letto un libro l’unica spiegazione è che non ci era piaciuto, arrivate alla mia età e poi ne riparliamo. In realtà, avevo scritto una breve nota in cui dicevo che all’inizio ero un po’ irritato perché mi pareva che Moresco ” se la tirasse ” ma poi, andando avanti nella lettura, avevo capito che il suo amore per i libri di cui parlava era sincero e coinvolgente.
Adesso esce questo I randagi, libro strano e interessante. Nasce quasi per caso, da un amico che frugando fra gli schedari dell’epoca fascista, trova una foto segnaletica di un sovversivo di nome Demostene Moresco, zio di Antonio. Da qui parte, con l’ausilio di archivi familiari e la collaborazione di vari parenti, una ricostruzione delle vicende della famiglia Moresco per diverse generazioni. Non solo in varie zone d’Italia, ma anche dei parenti che, decisi ad emigrare in Australia, si ritrovano invece in Brasile semplicemente perché i posti per l’Australia erano finiti! Il tutto corredato da numerose foto e documenti che ne fanno quasi più un libro-documento che un romanzo. Se mi è consentito un paragone che vuole essere solo una traccia, in questo libro Moresco mi ha ricordato Sciascia per la meticolosità della documentazione e la puntigliosità della ricerca. E come in Sciascia naturalmente, le vicende della famiglia Moresco, che di per sé potrebbero interessare solo i loro parenti, diventano un mezzo per raccontare pezzi non banali di un secolo di storia d’Italia. E qui torniamo nella dimensione della letteratura e non più del documento storico, perché Moresco riesce a farlo con sensibilità e forza poetica.
In conclusione, dopo aver letto tre suoi libri, mi sembra di poter dire che Moresco può piacere o meno, ma certamente ha delle caratteristiche uniche nel panorama letterario italiano, che lo rendono molto diverso dagli altri scrittori contemporanei, spesso un po’ stereotipati. Secondo me vale la pena di leggerlo.
traddles
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