Irvine Welsh “Porno”

wel(9)icona-voto-asino2I ragazzi di “Trainspotting” tornano dieci anni dopo; Renton deve aver fatto un gran brutto tiro agli altri (anche se fino a dove sono arrivato non si sa ancora quale), Begbie è appena uscito di galera avendo scontato una condanna per omicidio preterintenzionale; Sick Boy gestisce un pub a Londra e ne apre un altro a Edimburgo, che incomincia anche ad usare come set per film pornografici. E qui vi è l’unico passo del libro che ho notato, quando il cinico Sick Boy dice: “È questo il discorso, a lavorare nel sesso: che alla fine tutto si riduce alla più semplice delle formule. Se vuoi vedere veramente come funziona il capitalismo, lascia stare la fabbrica di spilli di Adam Smith… il posto da studiare è questo qui”. Continua a leggere

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Irvine Welsh “Trainspotting”

wel.pngicona-voto-asino2icona-voto-asino2icona-voto-asino2icona-voto-mezzoasinoProbabilmente offuscato dall’omonimo film, che peraltro non lo tradisce, questo libro vale senz’altro la pena di essere letto.

È un romanzo che più che ricordi precisi mi ha lasciato una forte impressione generale: come un coro del quale si percepiscono non tanto le singole voci quanto il senso generale dell’esecuzione. Ed in effetti un coro è, perché tutti i suoi protagonisti si uniscono nel rappresentare una realtà -quella dei ventenni edimburghesi con un piede nel baratro e l’altro nella quotidianità piccolo borghese- fatta di droga e alcool ma anche di assenza di prospettive, abbandono e degrado sociale, precarietà, noia, cattiveria, rabbiosa rassegnazione. Continua a leggere

Irvine Welsh “Serpenti a sonagli”

wel.pngicona-voto-asino2.pngicona-voto-asino2.pngicona-voto-asino2Irvine Welsh, scozzese ruspante, è esattamente come te lo immagini: corpulento, cranio rasato, tatuaggi, maglietta a mezze maniche (preferibilmente nera) anche a dicembre, ventrazza birrosa.

L’ho sentito l’anno scorso al Festival di Mantova e mi è sembrato un tipo decisamente rimarchevole, non solo e non certo per il suo aspetto.

Autore del bellissimo “Trainspotting”, forse oscurato dall’omonimo film, l’ho ritrovato in questo libro di racconti che ne confermano il particolarissimo talento; sembra scrivere “come viene viene”, ma in realtà scrive da dio.

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