A leggere ogni tanto uno di questi libri io mi diverto proprio. Sono romanzi da ombrellone, di pura trama, ma scritti con un gran senso del racconto e del ritmo. A me sembra spesso, e certamente in questo caso, dell’ottimo artigianato, anche se a un certo punto scrittori del genere e calibro di Grisham diventano delle piccole industrie. Qui però una certa garanzia è rappresentata dal fatto che “Pelican” è il terzo romanzo di G.
Della trama dico solo che si parla di oscure manovre ai vertici del potere economico e politico, di inconfessabili cointeressenze, di spietati killer, di una giovane, acuta e naturalmente bella ragazza, di giornalismo militante alla Watergate. Tutto regge ottimamente, muovendosi sul filo del precipizio per oltre 300 pagine, con sapiente costruzione e regia.
Ho trovato gustosa la figura del Presidente degli Stati Uniti d’America, la cui principale occupazione e preoccupazione è quella del golf, forse seconda solo a quella di essere rieletto.
Poronga