Di Coetzee ho letto due libri, questo e “Vergogna”, rimanendo in entrambi i casi, ma soprattutto nel primo, abbastanza colpito.
“Aspettando i barbari” è un romanzo dotato di una potente forza ipnotica ed evocativa che, in certi momenti, mette disagio, diventa quasi sgradevole: lo scrittore quindi c’è, eccome.
Ambientato in una imprecisata cittadina sudafricana (un piccolo centro rurale?) in una imprecisata epoca (deve essere prima del ‘900) racconta la storia di un giudice bianco che ha sempre saggiamente e pigramente fatto il suo lavoro fino a quando non viene a contatto con i “barbari”, una popolazione autoctona colonizzata, forzatamente inurbata e schiavizzata. Continua a leggere