Imparare a volare, pilotando un aereo non è solo una questione di abilità tecnica. E’ una questione
decisamente psicologica: volare per l’uomo è decisamente innaturale e per imparare a farlo ci vuole
una bella dose di temerarietà e di fiducia nella scienza e nella tecnica.
Daniele Del Giudice ci narra con passione la sua esperienza: la gioia che si prova a staccare l’ombra
da terra, ma anche il panico che si prova la prima volta che si entra in una nube o al prima volta che il
nostro “maestro” ci svezza, spingendoci a volare da soli.
Già, anche il “maestro” ha un ruolo importante nel libro. Il maestro che ci trasmete una tecnica, ma
che molto di più, mette la nostra stessa vita nelle capacità delle nostre mani e dei nostri sensi. Un
maestro che è anche guida e al quale saremo legati da un transfert che non sarà facile spezzare.
Un libro quindi non freddamente legato ad una esperienza di apprendimento tecnico, ma il racconto
di una esperienza complessiva che ha a che fare con i vissuti intimi dell’autore.
Nel libro non trovaimo solo l’esperienza di Del Giudice, ma anche le vite degli altri che hanno fatto
del volo la loro esitenza.
Racconti eroici ed appassionati di piloti di aereosiluranti durante la seconda guerra mondiale, le loro
abilità, le loro paure, il loro entusiamo.
Ma ci sono anche infine, toccanti e commoventi, le voci dei fantasmi che popolano gli aeroporti
minori, dove le anime vanno a riposare e a far quattro chiacchere con qualche piolta sfaccendato.
Sono le voci dei pioloti del ATR42 precipitato a Conca di Trezzo, per il ghiaccio formatosi sulle
ali……..le voci degli ultimi istanti, eternamente impresse nella scatola nera.
Non si può non fare correre la mente anche verso il bellissimo “Volo di notte” di Saint Exuperie e
non si può che commuoversi.
Non si può rimanere insensibili a questo tessuto inestricabile di vita, tecnica, sentimenti, abilità, impotenza, motori, ali e vite umane.
Piccolo romanzo, assai ben scritto, davvero da non perdere.
Del Giudice, un giovane scrittore italiano con assolutamente qualcosa da dire.
Mr. Maturin