Sandra Scoppettone “Tu mia dolce irraggiungibile”

scoppeNon mi è mai capitato dire di uno scrittore che è innanzitutto simpatico; eppure di Scoppettone, che pure è un’ottima scrittrice, questa è la cosa che prima di ogni altra ho pensato.

Ironica e autoironica, non si prende troppo sul serio, anche se è bravissima; per esempio quando la sua (credo) alter-ego Lauren Laurano, quarantenne detective privata piccola e carina col gusto dell’iperbole e del paradosso, ma assai vispa di cervello, scherza sulla trama di questo giallo sempre più intricato quasi vergognandosi di aver a che fare con un caso che ruota non già su due, ma addirittura su tre gemelle omozigote!

Lauren è alle prese con una indagine ingarbugliata; ingaggiata da un ragazzo che non è convinto della tesi ufficiale che vorrebbe sua madre morta in un incidente stradale quando lui era piccolo, scopre che effettivamente non è così e che…

Il difetto della romanzo, almeno per me, e che la trama è troppo complicata, e alla fine ho perso un po’ il bandolo (però devo ammettere che non mi sono impegnato troppo); i pregi, molto maggiori, sono una scrittura agile e briosa, dai dialoghi decisamente belli (per esempio quello fra Lauren e Sam), una rappresentazione acuta, fresca e pacata del mondo gay (Lauren vive con la sua compagna Kip un felice, vivace e all’occorrenza burrascoso ma solido rapporto ultradecennale), delle descrizioni da guida turistica di eccellenza di New York, davvero carine, uno splendido e toccante ultimo capitolo, scritto con parole dolci e sincere, che solo un’ottima scrittrice saprebbe confezionare.

Scoppettone è, credo,  molto meno nota di quanto meriterebbe; io ho letto anche “Tutto quel che è tuo è mio”, “Vacanze omicide” (entrambi piacevolissimi), e “Ti lascerò sempre”, decisamente bruttino e che per fortuna non ho letto per primo, altrimenti mi sarei perso il resto.

Poronga

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