Libri d’estate

mont.pngTroppi libri, mi sono resa conto in ritardo, erano rimasti fuori dalla rapida carrellata delle mie letture estive, perciò consentitemi di ritornare sui miei passi e, tanto per cominciare, di aggiungere al saggio di Hillman, un libro bellissimo che descrive la storia di un uomo e di un lupo e dei pensieri che la vita col lupo induce nella mente dell’uomo. Il lupo e il filosofo di Mark Rowlands: si legge come un romanzo, ma è un agile e intelligente libro di filosofia morale.

E poi c’è Noverar le stelle di Marco Pivato: una tranquilla passeggiata tra scienza e poesia, che sottolinea i legami e le reciproche contaminazioni tra due modalità interpretative che solo in superficie son agli antipodi. So che sono numerosi gli asinisti che amano leggere in qualche modo di scienza e di come le nuove teorie della fisica stiano rivoluzionando la nostra visione del mondo, e a tutti  loro consiglio questo gradevolissimo libretto, ricco di folgoranti citazioni e siderei pensieri.

C’è anche un altro libro di racconti che mi ha accompagnato in questi mesi e che ho trovato a tratti stupendo. Racconti d’inverno di Karen Blixen. È vero, non tutti i racconti sono altrettanto riusciti: alcuni, mi è parso, sono guastati da macchinosi  mentalismi e da un linguaggio sin troppo arzigogolato, ma gli altri sono scintillanti, imperdibili. Così «Il campo del dolore» che unisce potenti emozioni a un’universale riflessione sulla condizione umana o «L’eroina», tanto avvincente quanto insolito e brillante nella rappresentazione  dei rapporti tra il maschile e il femminile. Assolutamente perfetta la brevissima «Storia blu», racconto nel racconto che apre la raccolta. Poetica e suggestiva rimane  iscritta nel cuore. Indimenticabile.

E per concludere un altro paio di libri abbandonati: Il liberatore dei popoli oppressi di Arto Paasilinna di cui, dopo l’incantevole Anno della lepre, non ho più trovato nulla di abbastanza divertente da proseguire oltre la prima ventina di pagine. Come se non fosse più stato capace di ricreare quell’equilibrio perfetto tra invenzione e  assurdità, tra stramberia e grazia che rendono L’anno della lepre un libro così delizioso e unico.

E Roderick Duddle di Michele Mari: perfetto come pastiche letterario ma poco avvincente e, in ultima analisi credibile, come lettura in sé.

Infine, La donna in bianco di Wilkie  Collins. Avevo trovato straordinariamente piacevole Pietra di luna e speravo di ritrovare anche qui quello humour, quell’abilità narrativa che mi avevano fatto pensare a un grande scrittore. Tuttavia, dopo un bell’esordio dalle atmosfere misteriose, mi sono arenata in una storia d’amore noiosa quanto un uomo in pantofole e non so più se proseguire. Magari  qualche asinista può dirmi se ne valga la pena o no.

la signora nilsson

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Arto Paasilinna “La fattoria dei malfattori”

pasilinnaLa traduzione di un nuovo romanzo di Paasilinna  appena uscito da noi, anche se l’originale è del 1998, mi dà l’occasione di parlare di questo pazzo scrittore che è autore di culto in Finlandia ma ha ormai i suoi affezionati lettori anche in Italia, se siamo al tredicesimo libro tradotto da Iperborea, e il più famoso, L’anno della lepre, ha venduto 120.000 copie.

Paasilinna non può essere valutato secondo i normali canoni: è – letteralmente – un pazzo visionario, le sue storie sono assurde, i suoi personaggi irreali, il suo mondo sospeso in un universo diverso dal nostro. Ma allo stesso tempo ci parla della nostra follia, stimola il nostro senso critico nei confronti delle convenzioni sociali che diamo per scontate semplicemente perché ci sono, e ci invita a dare ascolto, almeno ogni tanto, allo spirito goliardico e dissacrante che c’è o dovrebbe esserci in ciascuno di noi.

Le trame dei suoi romanzi sono solo dei pretesti per mettere in scena la follia dei comportamenti umani. Non cercherò quindi nemmeno di raccontare la storia di ” La fattoria dei malfattori ” limitandomi a dirvi per sommi capi  che vengono messi alla berlina i servizi segreti, la Chiesa, la Confindustria finlandese, le aziende agricole biologiche, le bande di teppisti in motocicletta. Si esportano in tutta Europa funghi coltivati a mille metri sottoterra in una miniera dismessa da forzati che lavorano, senza neppure lamentarsi troppo, diciotto ore al giorno, un aviatore improvvisato riesce a far decollare e riportare a terra un aereo dopo una sola ora di corso accelerato, e decine di altre situazioni assurde.

Paasilinna ha i suoi fedelissimi; ma se non vi piace, non preoccupatevi, anzi forse è meglio, può voler dire che avete un ottimo equilibrio mentale. Ma se in letteratura apprezzate quella vena di follia che parte da Plauto e arriva a Ionesco, passando per Ariosto e Gogol’, Paasilinna vi farà ridere fino alle lacrime.

Traddles