Ugo Riccarelli Le scarpe appese al cuore

ricicona-voto-asino2icona-voto-asino2icona-voto-asino2icona-voto-mezzoasinoDi questo piccolo gioiello ne ha già parlato Poronga, quando ha reso omaggio, il 22.7.2013, a Riccarelli. Merita però una scheda tutta sua.

Libro autobiografico, è la storia di un calvario fino al riuscito trapianto di cuore e polmoni. Sono raccontati il dolore, la speranza, la quotidianità e, soprattutto, la vita nell’ospedale, dove è ambientato gran parte del racconto. In diversi momenti Ugo Riccarelli sente di avvicinarsi alla morte (ad un certo punto anche cercata), ma poi torna a vivere e a sperare ed è incredibile come tutto ciò sia raccontato in modo semplice e diretto e allo stesso tempo con grande profondità. Nella struttura chiusa dell’ospedale non solo la vita, necessariamente, scorre in modo diverso, ma le stesse relazioni umane sono diverse, come sanno tutti coloro che hanno vissuto, almeno un poco, in un ospedale. Continua a leggere

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Ugo Riccarelli “Il dolore perfetto”

ugoUn amico mi ha prestato un romanzo bellissimo “Il dolore perfetto” di Ugo Riccarelli. Io non sono una lettrice di autori italiani, tendenzialmente mi annoiano, ma devo dire che questo testo mi ha stregata. Una saga familiare che ci porta dall’unità d’Italia alla seconda guerra mondiale senza un attimo di respiro. Il Maestro, la vedova Bartoli, Ideale, Mikhail, Libertà, Cafiero e poi i Bertorelli con l’Ulisse, la Rosa, Sole e l’Annina, gli abitanti del Colle e la gente del Prataio… Una strada che sale verso un paesino arroccato su una collina, un borgo diviso in due dai primi binari di una ferrovia in costruzione che accorcia le distanze ma provoca anche morti. File di cipressi a delimitare poderi sparsi, il tramonto sul Palude. Lungo questi i protagonisti e i luoghi del romanzo che non è una storia ma l’incontro di tante storie e di tante vite con la Storia d’Italia. Non credevo potesse essere così emozionante. Ho ritrovato l’emozione che mi aveva accompagnato, molto tempo fa, quando ho incontrato Gabriel Garcia Marquez e Cent’anni di solitudine. Da tempo non trovavo nella lettura un piacere così intenso . Quell’ambivalente sensazione di non volersi staccare dal libro, il desiderio di consumare tutto d’un fiato e per contro la volontà di leggere poco alla volta per prolungare la lettura il più possibile, per allontanare la fine del libro e il terribile momento in cui si dovranno lasciare i personaggi. Non perdetevi questo gioiello. Alvin

Ugo Riccarelli

riccE’ morto Ugo Riccarelli; oggi la stampa ne da larga eco, forse una tardiva riparazione per l’autore italiano, credo, più sottovalutato degli ultimi anni.
Io ho letto due suoi libri, entrambi bellissimi. “Il dolore perfetto” saga storico/familiare, forse il più bel romanzo nostrano del nuovo millennio, e “Le scarpe appese al cuore”, cronaca autobiografica di una malattia e di un trapianto, toccante, profonda e dalla eccezionale resa letteraria.
Dai titoli si capisce che i temi non sono certo allegri, ma Riccarelli, lontanissimo da ogni piagnisteo, li tratta con una grande sensibilità e padronanza, da gran scrittore.

Poronga