Julian Barnes “Prima di me”

icona-voto-asino2icona-voto-asino2icona-voto-mezzoasinoNella mia tardiva scoperta di Julian Barnes, dopo la relativa delusione del suo primo romanzo Metroland, ho approfittato della traduzione italiana del suo secondo, avvenuta soltanto ora. Prima di me è stato pubblicato in inglese solo un anno dopo Metroland ma mi pare un’opera parecchio più matura ( dato che il primo è uscito nel 1981, quando l’autore aveva già 35 anni, mi viene il sospetto che sia stato scritto ben prima ma ci sia voluto tanto per trovare un editore, anche se poi il successo fu immediato ). E per finire la cronologia, solo altri due anni dopo verrà pubblicato quello che forse è stato il suo romanzo di maggior successo, Il pappagallo di Flaubert, che prima o poi cercherò di leggere.

L’incipit di Prima di me mi sembra notevole: ” La prima volta che Graham Hendrick sorprese la moglie con un altro, non ne fece una malattia. Anzi, sotto sotto ne rimase persino divertito. ” Graham è un quarantaduenne docente universitario di storia, dalla vita piuttosto piatta, con una sola eccezione quando, quattro anni prima, aveva deciso di lasciare la moglie per Ann, una donna più giovane con un passato da attrice di scarso successo.  La prima moglie si prende una vendetta, i cui esiti vanno ben oltre quanto da lei immaginato, mandando Graham a vedere un film dove la seconda moglie recita una particina: è la scena di cui all’incipit. Il tradimento, infatti, è solo sullo schermo; ma scatena una gelosia retrospettiva in Graham che, con deformazione professionale da storico, vuole scoprire e catalogare tutti i partner della moglie, quelli nei film e quelli nella vita reale.

La gelosia è la vera protagonista di questo libro, una gelosia ossessiva e maniacale, sorta in modo improvviso e inaspettato in una persona che non pensava assolutamente di poterne patire. Anzi, Graham era un uomo molto controllato. Per esempio, non cadeva mai nelle tentazioni che poteva offrirgli il contatto quotidiano con giovani allieve: ” quando una delle sue studentesse ci provava, incrociando le gambe con movimenti ampi, lui reagiva assegnando compiti difficilissimi; la notizia si era sparsa: non era uno che ci stava. ” ( riporto questo brano non solo perché divertente, ma anche perché mi sembra di attualità e molti satiretti odierni avrebbero tratto vantaggio dall’applicare questa tattica ).

Come tutte le paranoie, quella di Graham assume aspetti a volte grotteschi a volte tragici, e diventa una pulsione incontrollabile e dominante. Barnes scava molto bene nei meandri della gelosia, riuscendo a mantenere sempre un tono ironico ma non distante. Humour inglese a piene mani, come quando Ann e la sua amica del cuore stabiliscono che è meglio avere degli amanti sposati:  ”  … bisognava comunque preferirli agli scapoli per via dell’odore; le mogli portavano spesso i vestiti in lavanderia, mentre le giacche dei celibi puzzavano di tabacco e sudore. ”

Un’ultima cosa: ho detto più volte che ritengo l’erotismo la prova più difficile per un romanziere. Non so come se la cavi Barnes, ma è bravo almeno a dire quello che non bisogna fare. Sentite come fa descrivere – naturalmente per prenderlo in giro – una scena di sesso ad un mediocre romanziere di cui Graham legge i libri per trovare prove di altre relazioni della moglie: ” … la prese con una forza irrefrenabile … Quando le fu sopra respirò l’odore maschio di fumo di sigaretta che si sprigionava dalla sua barba eccitandola… E lì sul divano, in quel preciso istante, la prese con tutto il suo ardore … e lei inarcò la schiena offrendosi a lui. Con tutto l’impeto di cui disponeva … la penetrò con una foga tale da sollevarla da terra e farla volare in alto, oltre le nuvole, fin dove il sole splende e il cielo è blu. ” E in un finale da far impallidire Humphrey Bogart, mentre lei gli sussurra ” non ci sarà mai più nessuno dopo di te ” lui ” la calmò e, mentre era ancora dentro di lei, mise mano alla giacca e le passò una sigaretta. ” Anche per scrivere cose così terribili ci vuole talento.

Traddles

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