Francesca Giannone “La portalettere”

Giugno 1934: in un piccolo paese del salentino arriva dritta dritta dalla Liguria Anna, che Carlo, irresistibile per simpatia e vitalità, ha conquistato convincendola a sposarlo e seguirlo nel suo paese d’origine, dove vive la sua agiata famiglia di proprietari terrieri. Parte di qui questo articolato romanzo dai molti avvenimenti,  che vede Anna intrecciare una serie di relazioni con le persone del luogo, di famiglia e non, senza però rinunciare a nulla di quello che è, a cominciare dalle sue radici, simboleggiate dalla ricetta del pesto genovese che la nostra eroina non rinuncerà mai a preparare come se fosse un rito, sempre e solo nel mortaio di marmo che si è portato da casa.

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