Rosa Montero “La buona fortuna”

Pablo Hernando, archistar di fama internazionale, improvvisamente scende dal treno su cui sta viaggiando e di punto in bianco, senza quasi guardarlo, acquista nel giro di poche ore uno squallidissimo appartamento nell’ancora più squallido paese dove si trova.

Continua a leggere

Pubblicità

Roberto Caselli “Parole di Dante”

Questo libro lo ha scritto un lettore. Con l’umiltà di un lettore, la curiosità di un lettore, l’amore sviscerato di un lettore“. Proprio così, come dice la quarta di copertina.

Roberto Caselli non è (almeno finora, ma farebbe bene a cambiare idea) uno scrittore, anche se con  la parola scritta, vista la sua professione, ha sempre avuto molto a che fare.

Continua a leggere

Giulia Caminito “Un giorno verrà”

Giulia Caminito è proprio brava. Vincitrice con pieno merito del Campiello con l’eccellente “L’acqua del lago non è mai dolce”, già commentato, dà mostra delle sue notevoli qualità anche in questo romanzo, scritto due anni prima.

Ambientato agli inizi del Novecento nelle Marche, racconta innanzi tutto l’epopea degli umili, quelli che non possiedono nulla “se non le braccia per lavorare”, rassegnati al fatto che “chi lavora sa di doversi fare male, con una falce, con un vecchio ferro, cadendo da un fienile, schiacciato da un carro, battuto da uno zoccolo, trascinato troppo al largo da un peschereccio, bruciato da una pala del pane bollente, piegato tra incudine e martello, il loro era un corpo che doveva ferirsi“; e ridotti a una condizione di schiavitù, dove “il padrone faceva le leggi dei suoi campi, decideva chi lavorava e chi no, chi si sposava e chi no, in quanti si sarebbero dovuti sedere alla tavola del contadino;  i figli in più il padrone li mandava via“.

Continua a leggere

Stephen Crane “Il segno rosso del coraggio”

Nato nel 1871 e morto nel 1900, Stephen Crane ebbe nel corso della sua breve vita una produzione letteraria vasta e importante. Non a caso Paul Auster gli dedica una monumentale biografia, da poco apparsa, dall’eloquente titolo “Il ragazzo in fiamme”.

Il suo libro più importante è questo romanzo, ambientato nel corso delle Guerre di Secessione americane, scritto a soli 24 anni, ma che evidenzia una maturità narrativa sorprendente; ancor più se si pensa che Crane la guerra non l’aveva mai neppure vista.

Continua a leggere

Antonio Susca e Giancarla Rotondi, “L’aria brucia”

“L’aria brucia”, pubblicato nel 2018 da Redstarpress, mi era sfuggito, l’ho recuperato e letto d’un fiato. Un libro straordinario, unico e fondamentale, in cui i due autori, Antonio Susca e Giancarla Rotondi (complimenti a loro), ricostruiscono nel dettaglio le innumerevoli rivolte carcerarie del decennio 1968/1977, inframmezzate da evasioni tentate e riuscite, prima che la mannaia dello Stato repressivo calasse implacabile sulla ennesima e paralella rivoluzione contro il potere di quegli anni di totale fermento.

Continua a leggere

Jonas Jonasson “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”

Allan Karlsson, nonostante i 100 anni appena compiuti, salta dalla finestra del ricovero per anziani nel quale soggiorna e saluta la non gradita compagnia, in particolare una inserviente-virago che proprio non sopporta.

Stanti queste premesse il realismo non è certo cosa che ci si possa aspettare da questo libro; occorre quindi abbandonarsi fiduciosi alla sbrigliata fantasia di J. J.

Continua a leggere

Lauren Groff “Matrix”

Nell’Inghilterra della fine del XII secolo Marie, la diciassettenne figlia illegittima di un re, ed amante ripudiata della regina Eleonora d’Aquitania, viene allontanata da Corte e rinchiusa in convento.

Marie è una creatura quasi mitologica: altissima ed imponente, dalla non comune forza fisica, intraprendente e spregiudicata, si integra perfettamente nella vita dell’Abbazia divenendone rapidamente vice-priora, priora e poi badessa.

Continua a leggere

Bianca Pitzorno “Il sogno della macchina da cucire”

Bianca Pitzorno, nota soprattutto per essere valente autrice di libri per bambini, si cimenta qui nientemeno che col romanzo d’appendice. L’eroina di questo romanzo, collocato verso la fine dell’ottocento, è una giovane sartina, di umilissime origini, avviata all’arte del ricamo dalla nonna. Laboriosa, intrepida, intraprendente, fa tutto il possibile per mantenere una qualche indipendenza, così sottraendosi all’amaro destino delle giovani ragazze costrette ad andare a servizio nelle famiglie ricche, ridotte a una condizione di quasi schiavitù (“non uscivano mai di casa tranne che per la messa“), e spesso vittime degli appetiti sessuali dei maschi di famiglia: un vero incubo.

Continua a leggere

Melissa Bank “Manuale di caccia e pesca per ragazze”

Già il titolo di questo libro, spassoso e stravagante, lascia intendere che ci troviamo di fronte a qualcosa di singolare; la lettura conferma questa impressione.

Si tratta di una raccolta di racconti che sono quasi tutti collegati dal fatto che riguardano la medesima persona, Jane, colta in diversi momenti della sua vita.

Continua a leggere

Lydia Davis “Osservazione sulle faccende domestiche”

Il racconto? scherzo? aforisma? miniatura? che dà il titolo a questa raccolta consiste in ciò: “Sotto tutto questo sporco il pavimento è davvero pulitissimo”.

Per scrivere e pubblicare una cosa del genere i casi sono due: o sei matto o sei un genio. Lydia Davis è un genio (com’è che questo termine è declinabile solo al maschile?), non a caso indicata come autrice di culto da David Foster Wallace, e non solo da lui.

Per decidersi a comprare i suoi libri basta dare un’occhiata alle sue foto, anche recenti (ha 75 anni), dalle quali spesso sbuca quel suo sguardo birichino e ironico che è tutto un programma.

Continua a leggere