Italo Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore”

Avvicinandosi il centenario della nascita di Italo Calvino ho visto diversi recenti articoli a lui dedicati.

Vorrei quindi parlare di quello che è il suo libro che mi è piaciuto di più (anche se è una bella gara).

“Se una notte” è un inno alla lettura e alla scrittura, che ne sono i protagonisti.

A parte il primo, magistrale, e giustamente famosissimo capitolo, da sempre utilizzato per la presentazione di questo sito, il libro si snoda attraverso una serie di romanzi che cominciano ma che, per un motivo o per l’altro, non riescono mai a proseguire. Fra l’inizio di un romanzo e l’altro si colloca il lettore e la sua vicenda che, per l’appunto, lo vede sballottato fra un testo e un altro. Nel virtuosistico andamento del libro (quello di Calvino!), formato da dodici capitoli, e che rappresentano la “storia” del lettore, si inframmezzano i vari romanzi che egli inizia a leggere ma che per i più svariati e strani accidenti non riesce mai a proseguire.

Calvino su questo piano va a nozze: mago, illusionista, giocoliere delle parole, ironico e lunare, lascia attoniti ed ammirati, e sembra amabilmente cogliere il pretesto per dimostrare, en passant, la sua straordinaria bravura cambiando rapidamente genere ad ogni attacco del romanzo: giallo, spionistico, alla maniera dei romanzieri russi ottocenteschi, noir, fino al colpo di scena finale, che ho deliberatamente omesso di inserire nelle mie note di lettura del tempo, sperando di scordarmelo per potermelo di nuovo gustare, rileggendolo. Cosa che sicuramente presto farò.

Poronga

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