Gilead è uno Stato confinante col Canada; vige una teocrazia puritana dominata dagli uomini, nella quale le donne sono confinate in una struttura autarchica diretta da una certa Zia Lydia (peraltro sotto gli ordini dei capi maschi) e divisa in una serie di classi: le Zie, le Marte, le Mogli, le Ragazze Perla , le Supplicanti, le Ancelle, che sono le ultime della gerarchia e alle quali viene affidato il compito di sbranare con denti, unghie ecc. i condannati a morte. Poi ci sono gli Occhi, i Nonbambini e svariate altre misteriose categorie di cui viene spiegato poco o nulla.
La vicenda è complicata, me la ricordo male e nemmeno ho voglia di tentare di riassumerla; comunque al centro c’è una ragazza, Baby qualcosa, che è sparita e che a Gilead venerano cercando al contempo di rimetterle sgrinfie addosso. Baby qualcosa che si nasconde sotto i panni di una insospettabile giovane e torna a Gilead, non ho ben capito a fare che.
Il senso e lo scopo dello scrivere un libro del genere, oggi, proprio non l’ho capito. A dire il vero non ho neppure capito bene il libro in sé. Mi è sembrata in conclusione una cosa abbastanza astrusa e priva di pregi particolari. Però penso che sia proprio la Atwood come scrittrice che a me non piace, essendo il suo secondo libro (il primo è “L’assassino cieco”, premio Pulitzer 2000…) che leggo senza alcun particolare diletto.
Ci ho riprovato perché questo libro ha ricevuto il prestigioso Booker Prize 2019. Manca solo il premio Nobel.
Poronga
Non per fare polemica, ma forse il libro non ti è chiaro perché è il seguito de “il racconto dell’ancella”.
Se hai voglia di leggerlo, sarò disponibilissima alla polemica!
Francesca
Figurati, adoro discutere di libri e anche polemizzare. Per esempio il fatto che un sequel per poter essere apprezzato richieda la lettura del prequel non è un limite?
Forse, ma più o meno lo stesso che incontri se leggi il XI libro dell’Odissea, in cui Ulisse incontra tra i morti i suoi commilitoni, senza aver letto l’Iliade: ti sfugge profondità e contesto, ma anche da solo può commuoverti. E così via anche per altre opere legate anche più moderne ma forse solo se non si hanno preconcetti sull’autrice. 😉
Chapeau, ma ancora non ci hai detto cosa hai trovato di buono in questo libro